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Il potere curativo del suono: lo Yoga che parla all’anima

Aggiornamento: 14 set

di Laura Malavolta

C’è una saggezza che non ha bisogno di parole. È la saggezza del suono. Una vibrazione che attraversa il corpo, entra nelle ossa, sussurra ai nostri organi e accarezza ricordi. È lo Yoga del Suono, un viaggio antico che si rinnova ogni volta che lasciamo che il suono ci tocchi.


Il corpo è un’orchestra: il suono ne è l’accordatore

Immagina il corpo come uno strumento a corde. Lo stress, le emozioni represse o i traumi sono come corde stonate. Il suono – quando usato con consapevolezza e intenzione – non fa altro che riportare armonia, restituendoci a uno stato di coerenza e presenza.Il corpo ascolta molto più di quanto pensiamo. Ogni cellula ha orecchie invisibili. E risponde, spesso in modo immediato: con un respiro che si allunga, una lacrima che sgorga, una tensione che si scioglie. E tutto inizia da una vibrazione.


Le radici dello Yoga del Suono

Lo Yoga del Suono – Nāda Yoga, in sanscrito – affonda le sue origini nei testi sacri dell’India. “Nāda” significa suono, vibrazione. Nella filosofia vedica, tutto nasce da un suono primordiale: AUM, la sillaba cosmica da cui è nato l’universo. Secondo i Rishi, i saggi dell’antichità, il suono ha due forme: Ahata Nāda, il suono percepibile (voce, strumenti, vibrazioni esterne) e Anāhata Nāda, il suono interiore, il silenzio vibrante che risuona nel cuore. Questa pratica, profondamente legata alla meditazione, è presente anche in altre tradizioni: nei canti sciamanici, nei mantra tibetani, nei canti gregoriani e nei ritmi rituali africani. Gli strumenti ancestrali sono compagni antichi dell’essere umano. Dai tamburi sciamanici del Centro e Sud America, alle conchiglie del Pacifico, ai cimbali tibetani e alle arpe di vento africane: le culture ancestrali hanno sempre usato il suono per guarire, entrare in contatto con lo spirito, celebrare la vita e accompagnare i passaggi dell’anima.Ogni strumento risuona con uno degli elementi primordiali: la Terra che sostiene, l’Acqua che guarisce, il Fuoco che trasforma, l’Aria che libera, l’Etere che connette. Quando suoniamo – o ascoltiamo – questi strumenti, risvegliamo la memoria di quando eravamo in armonia con il ritmo della natura.


Il suono che riequilibra: la scienza lo conferma, il corpo lo sa

Oggi anche la scienza si mette in ascolto. Le ricerche parlano chiaro: le vibrazioni del suono possono ridurre lo stress, rallentare il battito, stimolare il sistema nervoso parasimpatico. Ogni cellula del nostro corpo vibra. Ogni organo ha una sua frequenza naturale. Quando siamo in salute, queste frequenze sono in equilibrio. Ma lo stress, le emozioni represse, i traumi possono “stonare” il nostro sistema. Il suono – usato in modo consapevole – riporta armonia, proprio come si accorda uno strumento. Alcuni studi mostrano che basta una campana tibetana o un gong suonato con intenzione per rallentare il respiro e migliorare la nostra coerenza interna. Chi ha vissuto un bagno di suono, lo sa già. Lo sente nel corpo, prima ancora che nei dati. Ecco qualche esempio, per chi ama anche i dati oltre alle sensazioni:

• Le campane tibetane e i gong riducono i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress (Goldsby et al., 2016)

• Le onde binaurali modificano le onde cerebrali, favorendo stati di rilassamento profondo (Lane et al., 1998)

• La variabilità del battito cardiaco (HRV) migliora già dopo 20 minuti di bagno di suono, indicando un'attivazione del sistema parasimpatico (Landry et al., 2019)

• Alcune frequenze, come 528 Hz, stimolano la produzione di ossitocina (Kawata et al., 2018).

Il nostro corpo ascolta e risponde. A volte con un sospiro. A volte con una liberazione silenziosa.


La mia esperienza: quando il suono mi ha attraversato

È successo durante una sessione di Kirtan. All’improvviso, le lacrime sono scese. Non riuscivo a fermarle. Io, sempre razionale, sempre in controllo. In quell’istante era come se si fosse aperta una diga. Una vibrazione aveva toccato qualcosa di profondo. Da lì è iniziato il mio viaggio. Ho partecipato a un Master Training intensivo di Yoga del Suono: sei giorni immersa nei mantra, nei suoni di strumenti ancestrali e nei silenzi pieni. Ogni giorno uno strumento mi conduceva in un viaggio diverso: il tamburo sciamanico mi ancorava alla terra, al battito primordiale; l’ocean drum mi faceva fluire come acqua, sciogliendo le rigidità; il gong mi buttava nel fuoco, intenso, trasformativo, rigenerante; le campane tibetane, i koshis, i cristalli mi riportavano al respiro, all’aria, all’etere. Non c’erano spartiti da seguire. Solo cuore e intuito. Ogni vibrazione mi riportava alla terra sotto i piedi, all’acqua che scorre, al fuoco che brucia dentro, all’aria che mi alleggerisce, all’etere che unisce visibile e invisibile.


I bagni (o cerchi) di suono: esperienze che parlano al corpo

Quell’esperienza mi ha preparata a condividere questo viaggio. A creare spazi dove altri possano sentire la stessa vibrazione. Partecipare a un bagno di suono è semplice: ti sdrai, chiudi gli occhi… e ascolti. Lasci che le vibrazioni di tamburi, campane, gong ti attraversino. Alcune frequenze sciolgono tensioni. Altre risvegliano immagini, sogni, intuizioni. È un’esperienza che unisce corpo e anima, scienza e sacro. Uno spazio dove puoi semplicemente essere. E risuonare.


Lasciati suonare

I suoni ci chiamano. Ci invitano a tornare dentro, ad ascoltarci davvero, a sciogliere ciò che non serve più. Ti aspetto nei nostri cerchi di suono. Per riconnetterti. Per respirare. Per viaggiare con il corpo fermo e l’anima in volo.



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Fonti:

1.      Goldsby, T. L., Goldsby, M. E., McWalters, M., & Mills, P. J. (2016). Effects of singing bowl sound meditation on mood, tension, and well-being: An observational study. Journal of Evidence-Based Complementary & Alternative Medicine, 21(4), 401–406.

2.      Lane, J. D., Kasian, S. J., Owens, J. E., & Marsh, G. R. (1998). Binaural auditory beats affect vigilance performance and mood. Physiology & Behavior, 63(2), 249–252.

3.      Landry, J. M., Jaglin, J., & Maharaj, S. (2019). The effect of singing bowls on parasympathetic activation. Alternative Therapies in Health and Medicine, 25(3), 16–24.

4.      Kawata, K., et al. (2018). Effects of 528 Hz music on the endocrine system and autonomic nervous system. Health, 10, 1159-1170.

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